Award-Winning Hopes for Peace: Manfred Giampietro on Music, Emotion, and Collaboration
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Italian composer and conductor Manfred Giampietro, Platinum Prize winner at the SAINT-SAËNS International Music Competition 2025, Season 3, shares insights into his award-winning composition Hopes for Peace. The piece, a symphonic fantasia reflecting the emotional landscape of contemporary challenges, earned him the prize following the competition held from 12 June to 12 September 2025, with results announced in October. Performed by the Pisa University Orchestra, the composition showcases Giampietro’s distinctive approach to melody, dynamics, and orchestral collaboration. In this interview, he discusses the inspiration behind the work, his creative process, and his experiences bringing the music to life with the orchestra.

Could you please introduce your award-winning composition Hopes for Peace?
Manfred Giampietro:
IT Il brano è una fantasia sinfonica che, come il titolo esemplifica, ha l’ambizione di esprimere una sorta di “fotografia emotiva” del momento storico che stiamo attraversando. Davamo per scontato che l’Occidente non avrebbe più avuto a che fare con gravi crisi economiche, pandemie, conflitti, guerre; a nostre spese ci siamo invece resi conto che la realtà è ben diversa e che nuove e vecchie paure si stanno riaffacciando sul continente in tutta la loro avvolgente prepotenza. Avevo già affrontato il tema con un altro pezzo intitolato Guerra/Pace; in questi giorni si intravedono “spiragli di luce”, speriamo tutti che non siano troppo tenui e fragili.
ENG The piece is a symphonic fantasia that, as its title suggests, aims to express a sort of "emotional snapshot" of the historical moment we are living through. We took it for granted that the West would no longer have to deal with serious economic crises, pandemics, conflicts, and wars; instead, we have realized to our cost that the reality is very different and that new and old fears are resurfacing on the continent in all their enveloping force. I had already addressed this theme in another piece entitled War/Peace (original title “Guerra/Pace” https://www.youtube.com/watch?v=0PL5tRKU2h8); in these dark days, "glimmers of light" are appearing; let's all hope they are not too faint and fragile.
When and under what circumstances was it composed?
Manfred Giampietro:
IT Il brano è stato eseguito durante un’iniziativa che si chiama “Giornata della Solidarietà”: si tratta di un evento annuale che si tiene a Pisa sia per ricordare il Maggiore Nicola Ciardelli, caduto nel 2006 durante una missione in Iraq, sia per, al contempo, sensibilizzare i giovani studenti sui temi della pace, della solidarietà e della giustizia sociale, coinvolgendo scuole di ogni ordine e grado. Ho pensato che un brano che trattasse di speranza fosse adatto alle circostanze.
ENG The piece was performed during an initiative called "Solidarity Day": an annual event held in Pisa to remember the soldier Nicola Ciardelli, who died in 2006 during a mission in Iraq, and to raise awareness among young students about peace, solidarity, and social justice, involving schools of all levels. I thought a composition about hope was appropriate for the occasion.
Could you share the inspiration behind the composition and the message you hope to convey through it?
Manfred Giampietro:
IT L’ispirazione di Hopes for Peace è molto libera: contrappone luce ed ombra, in una dialettica continua, privilegiando un approccio sostanzialmente lirico e melodico. Tuttavia, ad un certo punto la scrittura acquista un certo slancio, per certi versi più paradossalmente cameristico; anche la contrapposizione tra modo maggiore e modo minore ha la sua importanza. Si tratta di stratagemmi piuttosto semplici, classici, che vogliono veicolare emozioni da una parte di conflitto (le sezioni più ritmiche e percussive) e dall’altra di conciliazione (i passaggi più morbidi e cantabili). Tuttavia, il flusso musicale non “riesce” a rifugiarsi in un consolatorio Happy End, e l’ascoltatore resta in uno stato di “ambiguità sospesa”.
ENG The inspiration behind Hopes for Peace is very free: it juxtaposes lights and shadows in a continuous dialectic, favoring a substantially lyrical and melodic approach. However, at a certain point the writing acquires a certain momentum, in some ways paradoxically more chamber-like; the juxtaposition between major and minor mode also plays a role. These are rather simple, classical devices, intended to convey emotions of conflict on one side (the more rhythmic and percussive sections) and of conciliation on the other (the softer, more singable passages). However, the musical flow fails to "retreat" to a consoling happy ending, and the listener remains in a state of "suspended ambiguity."
What was your creative process like while composing Hopes for Peace?
Manfred Giampietro:
IT Cerco sempre di trovare nuovi approcci alla scrittura; mi ingegno continuamente nel trovare stimoli nuovi di natura “manipolatoria” rispetto al materiale melodico. Difficilmente, per me, le idee iniziali restano le stesse; cerco sempre di variarle, di “scoprire” cosa abbiano da offrire di nascosto, di celato. Temo di essere un po’ tormentato nel mio approccio e nel periodo di Hopes for Peace stavo lavorando molto sull’idea di “micro-progressione” interna alla melodia, sulla forza che può avere la collocazione, anche a ritroso, di semplici cellule di due o tre note.
ENG I'm always looking for new approaches to writing; I'm constantly striving to find new, "manipulative" stimuli for melodic material. Initial ideas rarely stay the same for me; I always try to vary them, to "discover" what they have to offer in hidden, subtle ways. I fear I'm a bit tormented in my approach, and during the Hopes for Peace period, I was working a lot on the idea of "micro-progression" within the melody and on the power that can be had by placing, even backwards, simple cells of two or three notes.
How did you approach the structure and dynamics of the piece?
Manfred Giampietro:
IT La struttura è molto semplice e vive di giustapposizioni binarie; i ritorni motivici sono di gusto parzialmente “cinematografico”, ma sempre con un certo grado, in fondo, di distacco stilizzato. Per le dinamiche ho una sorta di fissazione: pur avendo un’idea, un’ipotesi di fondo abbastanza chiara di come approcciarle, mi piace sperimentarle dal vivo con l’orchestra, così come per certi colpi d’arco o articolazioni. Sono piuttosto contrario all’idea novecentesca della predeterminazione assoluta: le soluzioni migliori promanano sovente dall’interazione con gli esecutori: certamente, però, non sempre ci si può permettere questo lusso.
ENG The structure is very simple and relies on binary juxtapositions; the motivic returns have a partially "cinematic" flavor, but always with a certain degree of stylized detachment. I have a sort of obsession on dynamics: even though I have a fairly clear idea, a basic hypothesis, of how to approach them, I like to experiment live with the orchestra, as well as with certain bow strokes or articulations. I'm rather opposed to the twentieth-century idea of absolute predetermination: the best solutions often arise from interaction with the performers; certainly, however, one can't always afford this luxury.
Your composition was realized through a performance recorded by the Pisa University Orchestra. Could you tell us a bit about the musicians involved, and how you collaborated with the orchestra to bring your composition to life?
Manfred Giampietro:
IT L’Orchestra dell’Università di Pisa, della quale sono il Direttore, è una realtà che si pone il fine di stimolare la passione per la musica degli studenti attraverso la frequentazione di un ambiente dinamico in cui si confrontano culture diverse per età e provenienza. Docenti, personale e studenti (italiani e stranieri) hanno la possibilità di entrare in contatto con il grande repertorio sinfonico sul piano performativo, ma anche di partecipare ad un progetto culturale sperimentale e laboratoriale, che ha l’inclusività musicale al suo centro. In questi anni ho avuto la fortuna di collaborare con un sacco di persone fantastiche che mi hanno aiutato nel tenere in piedi questo arduo compito. In Italia c’è un grande bisogno di tornare a riflettere sulla musica classica e sul suo immenso valore formativo. Mi permetto di ipotizzare che se avessimo qualche Talent in meno alla televisione e qualche orchestra sinfonica in più, come avviene all’estero, la sensibilità media della popolazione sarebbe forse più articolata; ma il tutto trae origine, in ultima istanza, dall’educazione scolastica, dallo spirito critico che si forma nei giovani durante gli anni in cui si ha il tempo necessario per riflettere e studiare.
ENG The Pisa University Orchestra, that I conduct, is an organization dedicated to fostering students' passion for music through a dynamic environment where cultures of different ages and backgrounds meet. Faculty members, staff, and students (both Italian and international) have the opportunity to experience the great symphonic repertoire through performance, but also to participate in an experimental and workshop-based cultural project centered on musical inclusiveness. Over the years, I have been very lucky to collaborate with many fantastic people who have helped me maintain this arduous task. There is a great need, in Italy, to refocus on classical music and its immense educational value. I venture to hypothesize that if we had fewer narcissistic talent shows on television and a few more symphony orchestras, as happens abroad, the general public's sensitivity would perhaps be more nuanced. Ultimately, it all originates from school education, from the critical spirit that is formed in young people during the years in which there is the time to reflect and study.

IT In questa foto, il brano premiato è stato eseguito una seconda volta in una Chiesa: credo che Hopes for Peace abbia un certo carattere spirituale e religioso dentro di sé, seppur in modo non eccessivamente diretto.
ENG In this photo, the award-winning piece was performed a second time in a church: I believe that Hopes for Peace has a certain spiritual and religious character within it, albeit in a not overly “direct” way.

Were there any memorable moments during the process?
Manfred Giampietro:
IT Momenti memorabili ce ne sono sempre tanti nella preparazione di un evento dal vivo; tuttavia non dimenticherò gli apprezzamenti che ho ricevuto dagli orchestrali stessi sulla qualità del brano. Non è così facile sentire i musicisti di una qualsiasi orchestra esprimere soddisfazione per un brano in prima esecuzione: per me è stato un grande complimento.
ENG There are always many memorable moments in the backstage for a live event; however, I will never forget the compliments I received from the orchestra members themselves regarding the quality of the piece. It's not often you hear musicians from any orchestra express satisfaction with a piece's premiere: for me, it was a great compliment.

Could you talk to us about yourself, your journey in music, and your future goals?
Manfred Giampietro:
IT Ho cominciato studiando clarinetto da piccolo; successivamente, mi sono appassionato al pianoforte, alla composizione e alla direzione d’orchestra. Oltre al mondo accademico dei Conservatori e della Chigiana di Siena, anche la vita universitaria e gli studi di lettere sono stati molto importanti nell’ampliare i miei orizzonti. La musica applicata alle immagini è un’altra mia grande passione e ritengo molto prezioso il lavoro di analisi dei grandi compositori cinematografici del passato fatto con gli studenti, in chiave seminariale. Ultimamente mi sto appassionando di più anche alla musica antica ed agli strumenti didattici del Settecento napoletano (partimenti, solfeggi, ecc.). Mi piacerebbe migliorare come compositore padroneggiando in modo più raffinato gli stili del passato. Anche comporre un’opera, o un musical, sarebbe stimolante.
ENG I began studying clarinet as a child; later, I developed a passion for piano, composition, and conducting. Besides the academic world of the Conservatories and the Chigiana in Siena, university life and my studies in literature have also been very important in broadening my horizons. Music applied to images is another great passion of mine, and I consider the analysis of the great film composers of the past, conducted with students “in seminar format”, to be very valuable. Lately, I've also become more passionate about early music and the teaching tools of eighteenth-century Neapolitan music (partimenti, solfège, etc.). I'd like to improve as a composer by mastering the styles of the past with greater refinement. Composing an opera or a musical would also be stimulating.
Could you also share your perspective on what defines a great composer in today’s digital age, and what you consider to be the most significant artistic or professional challenges facing composer today and in the coming years?
Manfred Giampietro:
IT Credo che un compositore che si rispetti debba sempre confrontarsi il più possibile con il passato, la storia, la memoria, la tradizione. La tecnologia è fondamentale, ma oggi il rischio di un “presentismo” deteriore è molto allarmante. Ascoltiamo la musica soprattutto attraverso la mediazione della tecnica, dei media: ma nulla ci dice su di essa di più che un ascolto dal vivo, rinnovato nella sua benjaminiana “aura”, pur con le sue imperfezioni; su questo, Celibidache aveva perfettamente ragione. Per quanto sia banale ricordarlo, un brano che sembra noioso ascoltato sul web può far tutt’altra impressione dal vivo, e viceversa.
ENG I believe that a self-respecting composer must always engage as much as possible with past, history, memory, and tradition. Technology is fundamental, but today the risk of a deteriorating "presentism" is very alarming. We listen to music primarily through the mediation of technology and through the media: but nothing tells us more about it than listening to it live, renewed in its Benjaminian "aura," despite its imperfections; on this, Celibidache was absolutely right. As trite as it may be to point it out, a piece that seems boring when heard online can make a completely different impression in a concert room, and vice versa.
Would you like to share your experience participating in our competition and anyone you'd like to thank?
Manfred Giampietro:
IT Partecipare a questo concorso è stata un’esperienza gratificante e vorrei ringraziare tutte le persone che mi supportano nel mio percorso. In particolare, i ragazzi dell’Orchestra dell’Università di Pisa svolgono un prezioso lavoro di “tenuta” sul piano del gruppo, del collettivo.
ENG Participating in this competition was a rewarding experience, and I'd like to thank everyone who supported me along the way. In particular, the members of the University of Pisa Orchestra do a incredibly valuable job of keeping the group together and the collective dimension strong cemented.
Biography
IT Manfred Giampietro è direttore d’orchestra, compositore e responsabile organizzativo del Polo musicale “M.A. Galanti” del C.I.D.I.C. (Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura - Università di Pisa). Diplomato in clarinetto al “Mascagni” di Livorno e in composizione, con lode, al “Boccherini” di Lucca, ha studiato direzione d’orchestra con Piero Bellugi, Gianluigi Gelmetti ed Ennio Nicotra; suoi anche due diplomi di merito in Musica per film presso l’Accademia Chigiana di Siena sotto la guida del premio Oscar Luis Bacalov. Dottore di ricerca in “Storia delle arti visive e dello spettacolo” presso l’Ateneo pisano, ove è attualmente docente di “Musica per film” e “Critica musicale”, ha composto, oltre a colonne musicali per cortometraggi e film, numerose pagine di musica assoluta, tra le quali il recente inno La terza Italia (2025), commissionato dalla Domus mazziniana per le celebrazioni per l'anniversario della morte di Giuseppe Mazzini. Ha pubblicato due monografie e numerosi saggi e contributi scientifici. È direttore stabile, dall’anno della sua fondazione (2011), dell’Orchestra dell’Università di Pisa, con la quale, recentemente, ha eseguito, insieme al Coro di Ateneo, la Sinfonia n. 9 in Re minore per soli, coro e orchestra op. 125 di Beethoven e la Sinfonia n. 9 in Do maggiore D 944, nota come “La Grande”, di Schubert.
ENG Manfred Giampietro is a conductor, composer, and organizational manager of the “M.A. Galanti” Music Center at C.I.D.I.C. (Center for Innovation and Cultural Dissemination - University of Pisa). He graduated in clarinet from the “Mascagni” Conservatory in Livorno and in composition, with honors, from the “Boccherini” Conservatory in Lucca. He studied conducting with Piero Bellugi, Gianluigi Gelmetti, and Ennio Nicotra. He also holds two diplomas of merit in film music from the Accademia Chigiana in Siena under the guidance of Oscar winner Luis Bacalov. He holds a PhD in History of Visual Arts and Performing Arts from the University of Pisa, where he currently teaches Film Music and ‘Music Criticism’. In addition to composing soundtracks for short films and feature films, he has composed numerous pieces of absolute music, including the recent anthem La terza Italia (2025), commissioned by the Domus Mazziniana for the celebrations marking the anniversary of Giuseppe Mazzini's death. He has published two monographs and numerous essays and scientific contributions. He has been the permanent conductor, since its foundation (2011), of the Orchestra dell'Università di Pisa, with which he recently performed, together with the University Choir, Beethoven's Symphony No. 9 in D minor for soloists, choir, and orchestra, Op. 125, and Schubert's Symphony No. 9 in C major, D 944, known as “The Great.”
Publications (Appendix)
MONOGRAFIE
· Ruoli e funzioni della musica nel cinema. Quasi un dialogo, Pisa, Felici editore, 2012
· Consonanze. Sondaggi ed esperienze musicali, Pisa, Istos, 2014
SAGGI IN VOLUME
· Prelude to Vertigo (ed altre note), in M. Pezzella e A. Tricomi (a cura di), “I fantasmi del moderno. Temi e figure del cinema noir”, Ancona, Cattedrale, 2010
· Intervista, in R. Cresti (a cura di), “Fare musica oggi: difficoltà e gioie”, Massarosa - Lucca, M. Del Bucchia editore, 2010
· Le scarpe di Cechov: Sokurov e la musica, in M. Pezzella e A. Tricomi (a cura di), “I corpi del potere. Il Cinema di Alexandr Sokurov”, Milano, Jaca Book, 2012
· Il teatro di Robert Lepage al cinema: il Siegfried di Wagner, una conflagrazione mediatica?, in A. Barsotti e C. Titomanlio (a cura di), “Teatro e media”, Pisa, Felici editore, 2012
· Il Don Giovanni di Losey, tra Amnios e Thánatos, in M. A. Galanti, S. Lischi, C. Torti (a cura di), “Una gigantesca follia. Sguardi sul Don Giovanni”, Pisa, ETS, 2016
· Partiture videoludiche tra musica “classica” e videogiochi, in E. Marcheschi (a cura di), “Videogame Cult. Formazione, arte, musica” (collana “Polifonica. Sguardi diversi tra immaginario, identità e culture”), Pisa, ETS, 2019
· L'Ivanhoe di Miklós Rózsa: appunti su una "drammaturgia sinfonica", in D. Campanile (a cura di), “Due Secoli con Ivanhoe” (Nuova Biblioteca di Studi Classici e Orientali), Pisa, Pisa University Press, 2019
· Musica, Corpo, Interazioni (Riflettendo sulla Direzione d'Orchestra), in S. Perfetti (a cura di), “Pensare l'esperienza musicale”, Pisa, ETS, 2021
· La pratica orchestrale all'università: un equilibrio dinamico tra inclusività e qualità formativa, in A. Coppi e J. Van der Sandt (a cura di), “I cori e le orchestre universitarie oggi”, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2022
· Dialoghi tra antiche e moderne musiche: una galileiana ricognizione, in S. Giudici (a cura di), “Musica, Scienza e Linguaggio - dall’acustica musicale agli assistenti vocali”, Pisa, ETS, 2022
ARTICOLI IN RIVISTA
o Kubrick: Rapina a mano armata o l’esigua deviazione, in “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, a. I, n. 1, 2009
o Il cavaliere oscuro. La faccia unica della moneta, in “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, a. II, n. 4, 2010
o Nine, in “Il Ponte”, a. LXVI, n. 3, 2010
o Somewhere, in “Il Ponte”, a. LXVI, n. 11, 2010
o I fili conduttori, in “Il Ponte”, a. LXVII, n. 2, 2011
o La bottega dei suoni, in ”Il Ponte”, a. LXVII, n. 5, 2011
o L’ultimo Kitano: peripli e paradossi. Takeshi’s, Glory to the Filmmaker, Achille e la tartaruga, in “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, a. III, n. 7, 2011
o Lo zio Boonmée che si ricorda le vite precedenti, o Aristeo a Bangkok, in “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, a. III, n. 6, 2011
o Tramonti d’Occidente e polvere da sparo: Il Grinta, in “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, a. IV, n. 8, 2012
o L’alogica trilogia: Koyaanisqatsi, Powaqqatsi, Naqoyqatsi, in “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, a. IV, n. 9, 2012
o The Birh of a Nation. Nascita di un’eretica collaborazione, in “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, a. IV, n. 10, 2012
o Minima immoralia. La felice perversione dello sguardo in Tsai-Ming-Liang, in “Rifrazioni. Dal cinema all’oltre”, a. V, n. 11, 2013
o Il violino sommerso: Antonioni e la musica, in “Il Ponte”, a. LXIX, n. 7, 2013
o Alien e la crisi finanziaria, o The nigger of the Nostromo, in “Il Ponte”, a. LXX, 2014
o Oltre la danza. A proposito (del Wagner) di Renzo Cresti, in “Il Ponte”, a. LXX, 2014
o Un été à Lucques. Ovvero, storia di uno «stimabilissimo giovane», dai «pregi che vanno ben al di là della sua arte», in “Otto-Novecento”, n. 3, 2014
o De rerum pecunia: l’occhio sul capitale immateriale tra Occidente e Oriente, in “Il Ponte”, a. LXX, 2014
SCHEDE DIDATTICHE
Per l’antologia della Letteratura italiana “Fresca rosa novella”, a cura di Corrado Bologna e Paola Rocchi, Voll. I-III, Torino, Loescher, 2014-15, ha redatto le seguenti schede storico-musicali:
L’allegoria nella musica medioevale. I manoscritti dei maestri subtilissimi, redatti in forme inusuali e pittoresche
Musica della fede [a) Il canto apotropaico e la peste nera; b) Il giorno dell’ira; c) L’apoteosi del macabro nel Romanticismo;]
Musa ispiratrice o compositrice? [a) Ildegarda la visionaria; b) L’appassionata trobairitz;]
Genio musicale e malinconia [a) La musica di Saturno (Gesualdo da Venosa); b) La danza della follia;]
Il madrigale e la donna idealizzata [a) Un caso d’eccezione: Vittoria Aleotti; b) Il Concerto delle donne;]
L’opera verista e la “giovane scuola”
La musica nel secondo Ottocento
La musica dopo Wagner: che fare?
Il secondo Novecento; Montale e la musica
Ai fini delle competenze di didattica musicale, lo scrivente ha effettuato, a seguito di selezione, dal 17 marzo al 10 aprile 2012, un viaggio di studio nell’ambito del Programma del Rotary International VEN-IT, visitando con il M° Prof. Fabrizio Papi, docente del Conservatorio “L. Boccherini” e altri tre giovani musicisti italiani, la realtà musicale del Venezuela, per conoscere dal vivo il programma di didattica strumentale ed orchestrale concepito e realizzato dal Maestro Josè Antonio Abreu.
PRESENTAZIONI DI EVENTI PUBBLICI ED ALTRI RICONOSCIMENTI
Intervento dal titolo: La musica, il cinema, le emozioni. Un incontro con Dario Marianelli (2009) in occasione della partecipazione del Premio Oscar pisano ai “Venerdi del Direttore” della Scuola Normale Superiore di Pisa
Menzione speciale della Giuria della IV edizione (2014) del Premio Rotary “Giacomo Puccini-Ricerca” per il progetto di ricerca Col baglior d’una pupilla. Giacomo Puccini e la forza delle immagini